Nei secoli si sono sviluppate diverse teorie rispetto alla nascita e al significato dei tarocchi, che hanno portato le carte a modificarsi nel corso del tempo, dando origine a quelle che noi oggi conosciamo.
Nei secoli si sono sviluppate diverse teorie rispetto alla nascita e al significato dei tarocchi, che hanno portato le carte a modificarsi nel corso del tempo, dando origine a quelle che noi oggi conosciamo.
Nel 1184 in Francia sulle pagine dell’enciclopedia Le Monde primtif, analysè et comparé avec le mond Moderne, apparve lo studio in cui, per la prima volta, veniva spiegata l’origine della parola tarocco.
Il termine era fatto risalire a Ta-Rosh, che significa la “La dottrina di Mercurio”. Nella mitologia egizia Mercurio chiamato Thoth era il dio della magia.
Questa origine evidenziava perciò il rapporto dei tarocchi con le arti divinatorie. L’idea di una nascita nel mondo egizio dei tarocchi fu ripresa poi da Ettelia, che cambiò la numerazione e modificò l’iconografia, pubblicando la sua opera con il titolo ”Il libro di Thoth, o gioco dei 78 Tarocchi egizi”. In una serie di opuscoli pubblicati tra il 1783 e il 1785 dichiarò che i tarocchi potevano essere usati per conoscere il futuro.
Verso la metà del 1800 Eliphas Lèvi scrisse “Dogme et rituel de la haute magie”, dove propose la teoria secondo cui i tarocchi sarebbero nati non in Egitto, ma in Palestina e spiegando che sarebbe possibile spiegarne il significato attraverso la CABALA EBRAICA.
Secondo l’inglese Arthur Edward Waife, vissuto a cavallo tra la fine dell’ ’800 e inizio ‘900, e creatore di un mazzo di tarocchi molto diffuso, i tarocchi rimandano a una dottrina sacra trasmessa in maniera misteriosa e testimoniata da filosofie quali l’alchimia, la Cabala, le ricerche esoteriche dei Rosacroce e perfino i riti massonici, di cui costituisce, è evidente, una sintesi
I tarocchi sono un mazzo d carte da gioco, composto da 78 carte utilizzate per giochi di presa, risalenti alla metà del XV secolo nell'Italia settentrionale. Si diffusero in Europa tra il XVII e il XVIII secolo.
La consulenza psicologica dei tarocchi Gli psicologi, così come i consulenti motivazionali, quindi i professionisti con una formazione accademica, abituati alle diverse metodologie scientifiche di psicologia, utilizzano i tarocchi come metodo di “prospettive associative” durante l’analisi psicologica. I tarocchi vengono utilizzati come materiali di immagini per le associazioni, durante il procedimento di interpretazione delle caratteristiche psicologiche. Durante la seduta gli intervistati vengono accompagnati dal terapeuta o consulente per interpretare sé steso in funzione del riconoscimento di sé stessi.
Il modello di spiegazione. La nostra percezione non è lo specchio interiore della realtà, bensì una rappresentazione neuronale della realtà. Il nostro cervello produce un modello funzionale attraverso cui interpretiamo la realtà in modo corretto. Ne consegue, perciò, che la nostra mente produce ciò che noi reputiamo come realtà. Da ciò contrastanti e diverse sollecitazioni influenzano il nostro pensiero attraverso anche il concorso delle nostre esperienze. Probabilmente tutto questo costituisce il potenziale di pericolo, di attualità (percezione accentuata) così come la generale organizzazione dei principi della percezione, che giocano un ruolo fondamentale nella nel processo associativo e proiettivo della pratica psicologica.
La psicologia orientata della cartomanzia La singola cartomante corrisponde ad una psicologa nell’atto di interpretare i tarocchi, senza l’ausilio dell’oroscopo o di arti metodi divinatori, ma seguendo le risposte del consultato in merito ai problemi posti durante il consulto di cartomanzia. Il metodo esoterico e il significato esoterico della pratica dei tarocchi viene d’ausilio all’interpretazione orientata della psicologia
I tarocchi sono un mazzo d carte da gioco, composto da 78 carte utilizzate per giochi di presa, risalenti alla metà del XV secolo nell'Italia settentrionale. Si diffusero in Europa tra il XVII e il XVIII secolo.
I tarocchi sono un mazzo d carte da gioco, composto da 78 carte utilizzate per giochi di presa, risalenti alla metà del XV secolo nell'Italia settentrionale. Si diffusero in Europa tra il XVII e il XVIII secolo. La parte più importante delle carte dei tarocchi è composta dagli Arcani. Gli Arcani Maggiori dei Tarocchi sono le 22 carte più note del mazzo. I più famosi arcani sono ad esempio, Il Mago, il Matto, la Ruota della Fortuna e l'Appeso. Gli Arcani Minori hanno nomi simili a quelli di un normale mazzo di carte da gioco, come ad esempio il 5 di coppe, l'Asso di spade, e così via. La parola Arcano significa 'Segreto'. Perciò gli Arcani Maggiori sono le carte che racchiudono i segreti maggiori, più importanti dell'intero mazzo. Ogni carta racchiude un simbolismo che riguarda la vita intera in tutti i suoi aspetti esistenziali.
Ecco gli arcani maggiori: 1. Il Matto 2. Il Bagatto 3. La Papessa 4. L'Imperatrice 5. L'Imperatore 6. Il Papa 7. Gli Amanti 8. Il Carro 9. La Giustizia (al numero 11 nei tarocchi Rider-Waite per la cartomanzia e nei mazzi successivi) 10. L'Eremita 11. La Ruota 12. La Forza (al numero 8 nei tarocchi Rider-Waite per la cartomanzia e nei mazzi successivi) 13. L'Appeso 14. La Morte 15. La Temperanza 16. Il Diavolo 17. La Torre 18. La Stella 19. La Luna 20. Il Sole 21. Il Giudizio 22. Il Mondo
Le tecniche di lettura dei tarocchi prevedono l'utilizzo dei soli arcani maggiori; generalmente considerati tecniche di lettura rapida. Le tecniche più complesse prevedono invece l'utilizzo di tutte le 78 le carte del mazzo. Quale sia la tecnica adottata, gli arcani maggiori restano le carte più piene di significato. Gli arcani minori servono a precisare il contesto in cui i cartomanti interpretano gli arcani maggiori. Per maggiori informazioni vai su Wikipedia